martedì 26 gennaio 2010

Per Non Dimenticare!


Passare dalla memoria alla storia è il percorso che molti studiosi stanno compiendo ormai da anni nella lettura nella Shoah e dello sterminio nazista.
Domani, 27 Gennaio, si celebra in Italia la giornata della memoria per tutte le vittime della dittatura nazista e fascista.
Vale la pena ricordare chi erano Hitler ed il suo alleato Mussolini.
Dopo il 25 luglio del 1943 in cui Mussolini viene messo in minoranza, chiuso nel suo bunker, Hitler non fa nessuno sforzo per capire la situazione e parla subito di tradimento dell'Italia senza rendersi conto delle gravi ragioni che hanno condotto le principali istituzioni della società italiana a sostituire il Duce e a cercare una via d'uscita dalla guerra.
Hitler è sempre più fuori dalla realtà, ha scarse cognizioni militari e strategiche, ha odio e disprezzo per i nemici della Germania e questo lo porta ad imporre imprese impossibili e fondate su credenze che non hanno fondamento come la superiorità della razza.
Queto modo di agire porterà Hitler a dare ordini del tutto irrazionali e destinati a far precipitare la condotta della guerra sia sul fronte russo che su quello occidentale.
Dall'irrazionalità all'allucicinazione il passo è breve e si concluderà con il suicidio.
Anche la Repubblica sociale italiana ha le sue colpe visto che, dall'ottobre 1943 all'aprile 1945, affiancò in posizione subalterna l'occupazione nazista in Italia con la deportazione di oltre quarantamila persone tra ebrei ed oppositori politici e stragi efferate tra la popolazione civile.
Conservare la memoria è importante non solo perchè tiene vivo il ricordo di quei fatti. Ma, come ricorda David Bidussa, "la memoria è un atto che si compie tra vivi ed è volto [...] alla costruzione di una coscienza pubblica, essa ha un valore pragmatico, serve per fare qualcosa".
Coltivare la memoria di ciò che è stato non è allora solo il rituale dovuto ogni anno per celebrare il 27 gennaio. Questa data, ricorda sempre Bidussa, non è il giorno dei morti. La memoria ha un senso se coltivata al futuro, se ci consente, interrogandoci su ciò che è stato, di trovare il modo di prevenire, di sviluppare gli anticorpi sociali e culturali dello sterminio, del razzismo, dell'annientamento di popoli e culture. Osservando quanto sta succedendo nel nostro mondo e purtroppo anche in Italia,(basta pensare che l'applicazione "iMussolini" cioè i discorsi del duce sono al 40esimo posto nella classifica dell'IPhone),siamo in crisi di memoria e gli anticorpi democratici si stanno indebolendo.
Il razzismo e l'intolleranza, le teorie della superiorità di un gruppo su un altro, la paura dell'altro si stanno diffondendo a macchia d'olio anche in Italia. Sono sentimenti alimentati ad arte che fanno leva sull'insicurezza e, spesso, sull'ignoranza. Sono facili, quanto inutili, balsami alle difficoltà quotidiane. Vanno combattuti con tutti i mezzi, anche con la cultura e la conoscenza.

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