sabato 24 aprile 2010

Che Liberazione...


Ebbene;
Marina Cvetic Chardonnay terminata!!!
Dopo una bella cena aspettando la liberazione come non fare una piccola riflessione...
Non sul vino, ma sul 25 Aprile.
Libazione, un percorso doloroso di sacrificio umano, di persone come noi.
Liberazione da cosa forse ci è chiaro, ma per cosa, verso cosa?
Liberazione è un passaggio, l'espressione di un desiderio di superare una condizione di oppressione per trovare la realizzazione di sè, il compimento del bene proprio e comune.
Quel bene oggi, che sapore ha?
Di quale resistenza c'è bisogno oggi?
Dobbiamo resistere per combattere la manipolazione della verità e per conservare alla parola giustizia il suo valore assoluto.
Dobbiamo riscoprire il silenzio e la capacità di riflettere.
Dobbiamo ricordare che il desiderio di ogni uomo è condividere la vita con i propri cari, dignitosamente, avendo la possibilità di amare, di creare nuova vita e di sapere che crescendo i figli potranno realizzare il loro sogno, condividendo con qualcuno il bello ed il dolore dell'avventura del vivere.
Buon 25 Aprile a tutti.

martedì 13 aprile 2010

Sinistri si nasce...

"I sinistrati siamo noi.
Brutalizzati alle elezioni, battuti culturalmente, spintonati ai margini di una società cattiva. Alcuni legati a un'idea troppo razionale di riforme difficili, altri pervasi dalla nostalgia di rivoluzioni impossibili.
Risultato: I Care. We Can. They Win.
Certo che vinceranno sempre gli altri. Perchè noi siamo fuori tempo, fuori moda, fuori gioco.
E con la triste euforia degli esclusi, fra l'autolesionismo e l'autocompatimento, ci prepariamo a diventare una minoranza permanente. Ma non è colpa nostra: scenziati autorevoli hanno dimostrato che si è di sinistra per via del Dna.
C'è di mezzo un dannato gene altruista. Come dire che siamo fessi per natura.
L'Italia va a destra, ritrova nel partito di Berlusconi il clima confortevole di una Dc senza preti, mentre le corporazioni prosperano e la concorrenza latita.
C'è una speranza per la sinistra e i sinistrati? Oppure li attende un deserto infinito, e la condanna di attraversarlo fra miraggi crudeli? Forse, ormai si è di sinistra solo sulla scia di un sentimento, di una memoria, di una nostalgia.
Siamo alieni in politica, stranieri in patria, perplessi nel mondo.
L'unica vera risorsa è l'ironia, che consente di dire a noi stessi, per consolazione, come in un vecchio film di Totò: - Sinistri si nasce. E anch'io, modestamente, lo nacqui -"
Edmondo Berselli, Sinistrati - Storia sentimentale di una catasrofe politica.

Domenica a 59 anni, dopo una lunga malattia, ci ha lasciato Edmondo Berselli.
Eclettico giornalista, osservatore attento della società italiana, fustigatore - se necessario - delle sue debolezze e delle contraddizioni della politica con l'occhio dello spirito libero e, senza tentennamenti, laico e repubblicano.